Cenni Storici
La nostra storia
Ignota è l'origine dell'antichissimo ospizio di "Pratum Episcopi", secondo alcuni autori potrebbe identificarsi con quello di Cassio, compreso nella donazione di Gaidoaldo (anno 767) al Monastero di S.Bartolomeo.
La presenza dell'Ospizio nella vallata rappresentava un essenziale punto di riferimento per i viandanti; ogni sera infatti dal tramonto a mezzanotte una campana suonava a rintocchi per indicare la direzione degli alloggiamenti compresi entro il perimetro fortificato ove veniva offerta ospitalità.
Lo Spedale di S.Bartolomeo si trovava sotto la protezione del Comune di Pistoia, infatti dagli antichi statuti (anno 1178) risulta che non potevano essere alienati i beni di tale ospizio ed inoltre le decime che doveva alla mensa vescovile vengono ricordate in alcune bolle papali, come quella del 19 dicembre 1094 di Papa Urbano II, quella del 14 novembre 1105 di Papa Pasquale II e quella del 7 luglio 1118 di Papa Onorario III.
Col passare degli anni, essendo meno frequentata l'antica Via Francesca che attraversava Spedaletto e resi quindi inutili tali ospizi, il patrimonio andò a far parte dell'Opera di S.Iacopo di Pistoia, finchè nel 1473 il Cardinale Niccolò Forteguerra lo ottenne per il collegio da lui fondato "Pia Casa Sapienza di Pistoia".
L'Ospizio di "Pratum Episcopi" funzionò fino al secolo 18°, quando fu definitivamente soppresso da Pietro Leopoldo.
Spedaletto oggi
Degli antichi edifici rimangono la Chiesa ed il Campanile, mentre la fontana della piazza è assai più recente (anno 1778).
La Chiesa ha lo stesso perimetro di quella antica, ma di orientamento opposto: tracce dell'antico portale di ingresso si ritrovano dietro all'attuale altare maggiore. Assai interessanti sono un architrave ed alcuni capitelli in pietra serena, scolpiti con foglie e figure di gusto romanico.
Il Campanile sbassato e rimaneggiato nei secoli, mantiene nella parte inferiore le caratteristiche di forte paramento e feritoie per gli arcieri.
Notevole oggi è il flusso turistico, specialmente nel periodo estivo, grazie anche alla favorevole posizione (circa 800 m. s.l.m.), alla possibilità di escursioni, alla purezza delle acque del torrente Limentra, alla naturale bellezza dei luoghi e alla buona cucina che vi si trova.